domenica 31 agosto 2008

Guarda un pò chi si rivede.

Erano 8 anni che non entravo nel cortile della scuola S. Giovanni Bosco a Torremaggiore, comune a pochi kilometri da dove abito. Per chi non lo sapesse, quel posto è stato teatro di una delle migliori occasioni per suonare dal vivo mai avute in Capitanata, cioè il festival Torstock, iniziato nell'estate del 1995 (credo) e tenutosi fino al 2000, organizzato da gente capace di far miracoli. Poi, cambi di amministrazione comunale e silenzio per 7 anni. Nel 1998 ci suonai con i miei amici dei Tregenda (Heavy Rock Occulto-psichedelico), mentre nell'ultima edizione prima del black out (2000) ebbi la fortuna di rodare la mia creatura, i Cerberus (Black Metal sperimentale old-style). Ma ieri sera ho avuto modo di notare come sia stato difficile riprendere al meglio dopo tanto tempo. Qualche problema tecnico, una relativamente scarsa affluenza di pubblico, e, oltre a un gruppo di ragazzini davvero bravi, la conferma che le redini della manifestazione sono state affidate prevalentemente agli stessi personaggi che l'hanno già tenute in passato. Ragazzi di 15-18 anni nel pubblico, musicisti (di indubbia qualità, sia chiaro) ultratrentenni sul palco, adulti capitati lì per caso o per sorvegliare la propria prole. E i gruppi seri di gente intorno ai 25 anni? Davvero c'è questa penuria di persone motivate a scuotere una scena musicale nutrita artificialmente con la flebo dell'autoindulgenza, quando a 30 kilometri di distanza (Foggia su tutte) sono sempre stati 10-15 anni avanti a noi, poveri provinciali? Davvero il futuro della musica seria è a rischio per la mancanza di nuove leve? Fra 10 anni, allora, mi prenoto anch'io per suonare, magari davanti ai miei cuginetti che ne hanno adesso fra i 5 e i 6, finchè morte (artistica) non ci separi. Amen.

1 commento:

Handuzio Sons ha detto...

we pauluccio, Sonia, dalle lande di capitanata...ma questa è la tua tesi?